Il Gabicce Gradara cala il terzo asso della sua campagna acquisti invernale. Dopo l’attaccante Giovanni Barattini e il centrocampista Lorenzo Rapagnani, ecco l’esterno d’attacco Davide Montagnoli.
Classe 1997, il giocatore nativo di Ancona la stagione scorsa è stato uno dei protagonisti nella Biagio Nazzaro segnando 13 gol (due in Coppa Italia).
Cresciuto nell’Ancona con cui ha anche annusato da ragazzo la prima squadra in Lega Pro, ha militato in serie D nel Castelfidardo per una stagione e mezzo segnando nella seconda da under 12 gol (“E’ stata in assoluto la mia stagione migliore”). Quindi, Como, Francavilla, Notaresco sempre in quarta serie, tre stagioni e mezzo al Fabriano Cerreto in Eccellenza, poi la Biagio Nazzaro ed infine nella prima parte della stagione la Pergolese (due gol).
Montagnoli, perché il Gabicce Gradara?
“Dopo la risoluzione consensuale con la Pergolese, ho scelto il Gabicce Gradara. E’ una società ambiziosa, mi ha voluto con convinzione, conosco di nome alcuni giocatori della rosa come Dominici, Rapagnani, Mercurio e altri e so che sono di prima qualità. C’è voglia di fare bene, segnatamente conquistare i playoff per i quali siamo in corsa e che sono il nostro primo obiettivo, quindi gli stimoli non mancano. E poi le strutture per allenarsi sono di prim’ordine. Insomma, c’è il contesto ideale per fare bene. Metterò tutto il mio impegno per arrivare con la squadra al traguardo fissato dalla società e se possibile fare anche meglio: dobbiamo dare continuità per rosicchiare punti alle prime due, poi vedremo dove sarà possibile arrivare. Sono allenato, l’ultima partita è dello scorso week end contro il Vismara, per cui sono pronto a dare il mio contributo fin da sabato nella trasferta di Barbara”.
Le caratteristiche tecniche di Montagnoli? Il suo modello di riferimento?
“Sono un esterno d’attacco, sono di piede destro e posso giocare su entrambi i fronti d’attacco anche se prediligo quello sinistro per rientrare sul destro per il tiro in porta. Altro ruolo che ho ricoperto è quello di trequartista o di seconda punta, davanti mi piace avere un partner al fianco per cui non sono un attaccante centrale. I gol? Li ho fatti un po’ in tutte le maniere, prevalentemente dopo un dribbling nello stretto, uno scambio uno contro uno e conclusione in porta. Il colpo di testa non è il mio forte, però calcio punizioni e rigori. Insomma, cerco di mettermi al servizio della squadra”.
La sua ambizione a livello personale?
“Per scelte un po’ forzate e in parte anche per mia colpa quando dalla serie D mi sono ritrovato in Promozione: la mia ambizione nel giro di un paio di anni è ritornare in quella categoria”.
Foto Castelfidardo Calcio